Quintus 461 Segnala messaggio Inviato 8 Febbraio Nerva Marco Cocceio Nerva Cesare Augusto (in latino Marcus Cocceius Nerva Caesar Augustus, nelle epigrafi IMP•NERVA•CAES•AVG•PONT•MAX•TR•POT, nato a Narni l'8 novembre 30 a.D. e morto a Roma il 27 gennaio 98 a.D.), meglio conosciuto semplicemente come Nerva è stato un imperatore romano, primo degli imperatori adottivi, regnante dal 18 settembre 96 a.D. fino alla sua morte avvenuta nel 98 a.D. Nerva nacque presso l'antica colonia romana di Narnia (l'odierna Narni, in provincia di Terni), figlio di Cocceio Nerva, famoso giureconsulto, e di Sergia Plautilla, figlia a sua volta del console Popilio Lena. Aveva un fratello, Gaio Cocceio Nerva. Molto amico di Vespasiano, ne fu nominato generale e governatore della provincia Mauretania. Fu l'ultimo imperatore italico sia di nascita che di famiglia. Nerva non aveva seguito l'usuale carriera amministrativa (il cursus honorum), anche se era stato console durante l'impero di Vespasiano nel 71 a.D. e con Domiziano nel 90 a.D. Quando fu organizzata la congiura contro Domiziano, Nerva acconsentì a divenirne il successore. Egli era molto stimato come anziano senatore ed era noto come persona mite e accorta. Alla morte di Domiziano, Nerva fu acclamato imperatore in Senato da tutte le classi, concordi sul suo nome. Durante il suo regno, breve ma significativo, apportò un grande cambiamento: il "principato adottivo". Questa riforma prevedeva che l'imperatore in carica dovesse decidere, prima della sua morte, il suo successore all'interno del Senato; questo faceva sì che i senatori venissero responsabilizzati. Inoltre, dall'anno dei quattro imperatori il Senato aveva subito un cambiamento epocale: i senatori cominciavano a provenire anche dalle province, rinnovando così l'antico e oligarchico senato romano. Nerva e Traiano inoltre furono abili nei confronti delle altre classi, annunciando che il successore poteva essere scelto anche tra la plebe. Le loro speranze non andarono deluse: Nerva, infatti, secondo Tacito, nel suo breve regno fuse le idee di impero, libertà e pace, dando inizio a un secolo poi considerato d'oro. Appena eletto, fece cessare le persecuzioni contro i cristiani, consentì agli esiliati di rientrare a Roma, abolì i processi di lesa maestà, reintegrò il Senato nelle sue prerogative, prodigò le sue terre e i denari per soccorrere i poveri; inoltre abolì il fiscus iudaicus (che gravava sugli ebrei dell'Impero) e la vicesima hereditatum. Nonostante ciò, fu molto duro contro i suoi delatori. Fu addirittura giudicato troppo mite dal Senato e subì una congiura che venne sventata esiliando a Taranto colui che ne era a capo, il senatore Calpurnio Crasso. Nel 97 a.D. fu nominato console per la terza volta e gli fu collega Lucio Verginio Rufo. In campo economico, Nerva attuò una politica di sgravi fiscali e di incentivi che doveva favorire le comunità italiche. Gli Ebrei furono esentati dal tributo che era stato loro imposto sotto i Flavi. Una legge agraria assegnò appezzamenti di terreno a cittadini nullatenenti. Le spese che le città dovevano sostenere per il mantenimento del cursus publicus, cioè del servizio postale, furono addossate alle casse imperiali. A Roma fu riorganizzato il sistema dell'approvvigionamento idrico; ci resta di quegli anni l'opera fondamentale scritta dal curatore delle acque, Sesto Giulio Frontino, sulla progettazione e la manutenzione degli acquedotti. Un altro grande provvedimento fu la "Politica degli alimenta", che consisteva nell'erogare prestiti a tasso agevolato, sussidi alle famiglie povere e l'istruzione gratuita per gli orfani. Poiché Nerva sapeva che il suo incarico non sarebbe durato a lungo, ormai vecchio e malato decise di adottare un figlio. In omaggio all'interesse dello Stato non scelse il successore nella propria famiglia, ma adottò Marco Ulpio Traiano, generale delle legioni a difesa del confine renano, a discapito del governatore della Siria, Marco Cornelio Nigrino Curiazio Materno. L'adozione coincise con un'importante vittoria militare in Pannonia, che diede all'adottato Traiano l'appellativo di Cesare Germanico. Traiano venne nominato proconsole e gli fu conferita la tribunicia potestas. Nerva fu nuovamente nominato console, con Traiano, nel 98 a.D., ma morì dopo tre mesi di carica. Il suo successore volle un funerale di grande solennità. Le sue ceneri furono poste nel mausoleo di Augusto. Nonostante abbia governato per meno di due anni, egli è ricordato come uno dei migliori imperatori di Roma. Valore nominale: SesterzioDiametro: 33 mm circaPeso: 23,92 gr Dritto: IMP NERVA CAES AVG P M TR P COS III P P, busto laureato a destraRovescio: LIBERTAS PVBLICA, ALibertas con pileo e scettro, S - C in campo Zecca: RomaAnno di coniazione: 97 a.D.Riferimento: RIC 86, Cohen 114, BMCRE 112, CBN 101Rarità: n.d.Note: Spatinato in tempi non recenti. Meglio "in mano". Non perfetto ma ancora godibile. Ave! Quintus 2 Condividi questo messaggio Link di questo messaggio Condividi su altri siti
Legionario 18 Segnala messaggio Inviato 9 Febbraio Un sesterzio di Nerva non è facile da procurare a prezzi umani, quindi ci si può fare una ragione per la mancanza di patina .. Condividi questo messaggio Link di questo messaggio Condividi su altri siti
Quintus 461 Segnala messaggio Inviato 9 Febbraio 1 ora fa, Legionario dice: Un sesterzio di Nerva non è facile da procurare a prezzi umani, quindi ci si può fare una ragione per la mancanza di patina .. Non l'ho pagato proprio poco, poco... 230€ se non ricordo male. Ma se mi guardo intorno ora i prezzi sono abbastanza più alti. E poi non è uno spatinato recente ed ha, comunque, un certo fascino. Ave! Quintus Condividi questo messaggio Link di questo messaggio Condividi su altri siti
Ross14 136 Segnala messaggio Inviato Moneta spatinata ma non bulinata ed un ritratto di Nerva in bello stile: ogni volta che vedo il suo profilo non riesco a non sorridere pensando al Giulio Cesare di Asterix, molto più simile al successore di Domiziano che non al reale dittatore perpetuo. La consunzione è coerente e concentrata nei punti maggiormente esposti. E' presente qualche concrezione verdognola nei punti più protetti. Si tratta di una moneta invidiabile di cui bisogna essere orgogliosi. La Libertas con pileo celebrata al rovescio ricorda il brusco passaggio dal governo autocratico di Domiziano ad un nuovo corso caratterizzato da un maggiore riconoscimento tributato al potere del Senato e, conseguentemente, alla libertà degli ottimati. Datazione: il 97 viene individuato con certezza grazie al numero di consolato (III) rivestito proprio quell'anno mentre l'anno successivo avrebbe assunto il IV. La ricostruzione delle Tribuniciae Potestates di Nerva è invece controversa. Alcuni gli assegnano una TR P III (non attestata sulle monete) che altri negano. Un ricostruzione sensata mi pare quella di Giuseppe Camodeca nel suo lavoro scaricabile al link: https://www.academia.edu/2520240/Sul_dies_imperii_e_sul_giorno_della_tribunicia_potestas_di_Nerva_un_riesame Di seguito riporto lo schema delle sue conclusioni: dies imperii 19 sett. 96 (investitura da parte del Senato) trib. pot. I, cos. II 19 (?) sett. 96 - 31 dic. 96 trib. pot. I, cos. III 1° gen. 97 - 18 sett. 97 trib. pot. II, cos. III 19 sett. 97 - 31 dic. 97 trib. pot. II, cos. IIII 1° gen. 98 - 27(/28) gen. 98 1 Condividi questo messaggio Link di questo messaggio Condividi su altri siti
Legionario 18 Segnala messaggio Inviato ieri alle 10:29 Il 9/2/2021 at 12:47, Quintus dice: Non l'ho pagato proprio poco, poco... 230€ se non ricordo male. Ma se mi guardo intorno ora i prezzi sono abbastanza più alti. E poi non è uno spatinato recente ed ha, comunque, un certo fascino. Ave! Quintus Sono d'accordo, molto affascinante.. di Nerva ho un dupondio, con patina affascinante ma rilievi logori.. Condividi questo messaggio Link di questo messaggio Condividi su altri siti