danieles1981 380 Inviato 13 Gennaio Segnala Share Inviato 13 Gennaio Colgo il suggerimento di @Giuseppe Gugliandolo per proporre questi dati. Questa tabella rappresenta il valore di 1 Lira nel 1861 rapportata a quella del 2009 1861 8.577,3573 1891 7.570,9720 1921 1.687,4839 1951 30,4135 1981 3,6632 1862 8.525,3733 1892 7.636,7351 1922 1.697,6667 1952 29,1741 1982 3,1486 1863 8.780,8152 1893 7.806,2519 1923 1.707,5584 1953 28,6169 1983 2,7381 1864 9.028,7972 1894 7.841,0624 1924 1.649,4918 1954 27,8677 1984 2,4762 1865 9.182,0274 1895 7.885,0146 1925 1.468,3576 1955 27,1067 1985 2,2801 1866 9.087,1227 1896 7.920,5327 1926 1.361,2218 1956 25,8219 1986 2,1490 1867 8.869,3985 1897 7.938,4120 1927 1.488,8724 1957 25,3327 1987 2,0542 1868 8.525,3733 1898 7.885,0146 1928 1.606,5402 1958 24,1744 1988 1,9572 1869 8.474,0157 1899 8.010,7437 1929 1.581,2574 1959 24,2760 1989 1,8358 1870 8.353,2458 1900 7.974,4138 1930 1.633,0237 1960 23,6480 1990 1,7303 1871 8.103,0334 1901 7.965,3828 1931 1.807,6158 1961 22,9764 1991 1,6261 1872 7.169,6565 1902 8.019,8780 1932 1.856,2769 1962 21,8614 1992 1,5426 1873 6.762,9163 1903 7.788,9623 1933 1.972,9125 1963 20,3331 1993 1,4805 1874 6.604,1624 1904 7.695,2221 1934 2.080,2819 1964 19,1950 1994 1,4244 1875 7.712,0976 1905 7.686,8120 1935 2.051,1616 1965 18,3958 1995 1,3520 1876 7.288,5316 1906 7.546,6019 1936 1.907,1131 1966 18,0348 1996 1,3013 1877 7.005,4114 1907 7.206,3863 1937 1.742,2425 1967 17,6812 1997 1,2791 1878 7.273,4571 1908 7.280,9865 1938 1.617,9970 1968 17,4587 1998 1,2565 1879 7.364,8513 1909 7.490,3440 1939 1.549,5556 1969 16,9819 1999 1,2370 1880 7.104,4778 1910 7.288,5316 1940 1.327,8144 1970 16,1602 2000 1,2061 1881 7.595,5000 1911 7.111,6613 1941 1.147,5662 1971 15,3907 2001 1,1746 1882 7.780,3462 1912 7.047,5281 1942 992,8618 1972 14,5719 2002 1,1467 1883 8.038,2091 1913 7.033,4330 1943 592,0398 1973 13,2028 2003 1,1192 1884 8.197,4744 1914 7.033,4330 1944 133,2241 1974 11,0535 2004 1,0974 1885 8.019,8780 1915 6.573,3019 1945 67,6422 1975 9,4339 2005 1,0790 1886 8.029,0331 1916 5.252,7506 1946 57,3147 1976 8,0963 2006 1,0579 1887 8.047,4062 1917 3.713,5338 1947 35,3661 1977 6,8555 2007 1,0400 1888 7.947,3819 1918 2.663,1704 1948 33,4020 1978 6,0966 2008 1,0075 1889 7.814,9256 1919 2.623,4364 1949 32,9196 1979 5,2676 2009 1,0000 1890 7.546,6019 1920 1.996,4329 1950 33,3676 1980 4,3482 Per capire meglio, 1 lira del 1861 aveva lo stesso potere d'acquisto di 8577,35 Lire nel 2009 ... Eccone una rappresentazione grafica 1 Sono responsabile di ciò che dico, non di quello che capisci Link di questo messaggio Condividi su altri siti
danieles1981 380 Inviato 13 Gennaio Autore Segnala Share Inviato 13 Gennaio A breve posterò anche dei dati sul potere d'acquisto del paniere di prodotti al dettaglio. Ma penso di spostare l'attenzione non tanto sull'oggetto moneta ma sullo studio... Sono responsabile di ciò che dico, non di quello che capisci Link di questo messaggio Condividi su altri siti
Giuseppe Gugliandolo 381 Inviato 13 Gennaio Segnala Share Inviato 13 Gennaio 1 ora fa, danieles1981 dice: Per capire meglio, 1 lira del 2009 aveva lo stesso potere d'acquisto di 8577,35 Lire nel 1861... Perdonami non sono sicuro di aver capito. O è al contrario (1 lira del 1861 equivaleva a 8500 lire circa del 2009) o non ho capito Inoltre ti chiedo, perché 2009? La lira ha cessato il suo corso nel 2002 no? Oppure poiché si poteva ancora cambiare in euro hai preferito scegliere quella quotazione (da qui un'altra domanda, il cambio con l'euro non doveva essere congelato? Anche se questo implica che il potere d'acquisto fluttuava pari passo con quello dell'euro). Infine, secondo questa tabella, 100 lire del 1861 avrebbero avuto negli anni 2000 il potere di acquisto di circa 850.000 lire. Gli stipendi medi tra i due periodi sono anch'essi proporzionali? Pensavo di trovare risposte, invece giungo con tantissime domande Providentia optimi principis Link di questo messaggio Condividi su altri siti
carledo49 638 Inviato 13 Gennaio Segnala Share Inviato 13 Gennaio 30 minuti fa, Giuseppe Gugliandolo dice: Pensavo di trovare risposte, invece giungo con tantissime domande Magari nel momento in cui Daniele posterà il potere d'acquisto del paniere dei prodotti al dettaglio qualche dubbio verrà dissipato. La tabella mostra dei dati indicativi di valore relativo, il potere d'acquisto è differente. Se poi lo si raffronterà con gli stipendi medi del periodo si avrà la soluzione. Semplice? Mica tanto Faccio un esempio: nel 1928 con 5 lire aquilino ci si comprava l'agnello pasquale. Il dato di per se non mi dice nulla fino a quando non conoscerò l'importo delle retribuzioni medie delle varie professioni. 1 Link di questo messaggio Condividi su altri siti
Giuseppe Gugliandolo 381 Inviato 13 Gennaio Segnala Share Inviato 13 Gennaio 42 minuti fa, carledo49 dice: Faccio un esempio: nel 1928 con 5 lire aquilino ci si comprava l'agnello pasquale. Il dato di per se non mi dice nulla fino a quando non conoscerò l'importo delle retribuzioni medie delle varie professioni. Assolutamente, perché magari si può anche dire che un agnello adesso costa XX euri, però non fa capire se già all'epoca era alla portata di tutti o meno acquistarlo... Providentia optimi principis Link di questo messaggio Condividi su altri siti
danieles1981 380 Inviato 13 Gennaio Autore Segnala Share Inviato 13 Gennaio @Giuseppe Gugliandolo hai ragione. Ho invertito le annate nell'ultima frase. Ho provveduto a correggere. Dunque, stipendi e potere d'acquisto non era proporzionabile. Domattina integro con un testo e un esempio di "spesa" e i guadagni stipediali. Ho usato il 2009 perchè lo studio lo avevo fatto nel 2010, ed è espresso in lire per ma tenere uniformità nella scala. Purtroppo nel 2002, con l'arrivo dell'euro si è congelato il rapporto di cambio ma è cambiato il potere d'acquisto, così come è stato nei 40 anni precedenti al 2002... A domani per il prossimo episodio 1 Sono responsabile di ciò che dico, non di quello che capisci Link di questo messaggio Condividi su altri siti
danieles1981 380 Inviato 14 Gennaio Autore Segnala Share Inviato 14 Gennaio Riporto un mio brevissimo appunto del 2015 su "L’economia rurale durante la Prima Guerra Mondiale" Allo scoppio della guerra, nel giugno del 1914, l’Italia subisce un primo duro colpo dovuto principalmente al crollo delle importazioni e alle prime dure misure restrittive. Ma successivamente la situazione migliora e l’economia italiana trae qualche lieve beneficio dalla posizione di neutralità. L’economia italiana era basata principalmente sull’agricoltura e il settore industriale era ancora fondamentalmente poco sviluppata e poco competitiva. Fin dall’inizio del 1915 l’Italia si prepara all’intervento militare, dopo un anno di sostanziale neutralità, ma di preparativi agli eventuali attacchi dal nord erano già in corso. E così che il famoso 24 maggio 1915, l’Italia dichiara guerra all’impero Austroungarico. Subito infuriano le battaglie sul Cadore e sulla Carnia, con bombardamenti aerei che si estendono fino alle porte della città di Venezia. Ma al di fuori dei teatri principali (Trentino, l’alto Veneto e tutto il cuneo tra Lombardia e Friuli) la vita popolare in Italia continua, con i lavoro nei campi, i braccianti edili e la macchina industriale che in quegli anni si preparava a innovare e convertire le tecnologie meccaniche per scopi bellici. Vi erano quindi operai più o meno qualificati, manovali, muratori esperti, artigiani, dipendenti dello Stato e delle municipalità, e ogni figura professionale aveva una paga oraria ben diversa da un’altra. Nel 1915 La paga oraria del di un operaio non qualificato era di 20 centesimi; ma qualche bracciante poteva essere pagato anche 15 o 16 centesimi. Saliva a 30/33 cent la paga oraria di un muratore qualificato o di un artigiano. Si consideri che l’orario di lavoro si aggirava attorno alle 10ore per 6 giorni a settimana. Quindi la paga giornaliera di queste categorie e di lavoratori manuali variavano da 2L a 3,30L. Qui di seguito verranno elencate le retribuzioni medie nel 1915 di alcune forme professionali. Professione Paga oraria in lire Paga giornaliera in lire Paga settimanale in lire Operaio non qualificato/manovale 0,20 2 12 – 15 Muratore qualificato/artigiano 0,33 3,30 18 – 24 Dipendenti comunali Cantoniere 0,38 3,80 21 – 23 Guardia municipale 0,40 4 22 – 25 Impiegato di prima categoria 0,64 6,37 35 Nel corso del 1916 le retribuzioni giornaliere restarono mediamente stazionare. Mentre tra la fine del 1916 e il 1917 le paghe tendono a salire. I manovali arrivano a guadagnare 2,50L mentre i muratori “provetti” (la categoria meglio pagata nel mondo operaio) anche 4 L. Mediamente la paga giornaliera dal 1915 al 1917 è aumentata di circa 20%. Su piano nazionale, anche l’indice del costo della vita nel corso del 1917 aumentò di oltre 30% e questo influiva sulla vita di ogni giorno. Cosa si poteva acquistare con la paga giornaliera di un operaio? La tabella qua sotto offre qualche indicazione sul potere d’aquisto, anche nel raffronto con il 1915. Non si tengono conto di vizi dovute a tensioni locali o a reperimento dell’agricoltura di stagione o speculazioni territoriali. Quantità acquistabile con 2,50L nel 1915 Quantità acquistabile con 3L nel 1917 Pane o farina di grano 6,25 kg 6 kg Pasta alimentare di prima qualità 3,30 kg 3 kg Riso 5 kg 3,75 kg Magro senza osso 0,70 kg 0,60 kg Salsicce 1,20 kg 0,50 kg Baccalà 1,80 kg 0,50 kg Fagioli 5 kg 1,70 kg Olio di prima qualità 1,20 lit. 0,75 lit. Latte 8,30 lit. 8,60 lit. Vino 4,20 lit. 3 lit. Legna da ardere 80 kg 40 kg Dopo aver evidenziato lo stipendio medio di quegli anni, i prezzi di alcuni beni di consumo considerati “base” per la vita quotidiana, viene quasi spontaneo voler valutare lo stipendio odierno con quello degli anni della Guerra. La risposta a questo quesito è apparentemente semplice, in realtà è uno dei casi di studio più complicati in termini economici. Per studiare nel dettaglio il valore di una moneta nel tempo significa tener conto anche dell’elenco di beni e servizi disponibili in quel determinato periodo storico (in termini statistici “paniere”) e confrontarlo con quello attuale. Certo, basandosi sulle tabelle di stipendio medio e dei prezzi al consumo di buona parte dei beni di consumo disponibili si può dare una valutazione che più si avvicina alla realtà. Sono responsabile di ciò che dico, non di quello che capisci Link di questo messaggio Condividi su altri siti
Giuseppe Gugliandolo 381 Inviato 18 Gennaio Segnala Share Inviato 18 Gennaio La paga rimane invariata nel 1917 o aumenta anch'essa insieme ai prezzi? Inquietante pensare che la paga giornaliera di un operaio non riusciva a comprare 3kg di pasta... anche con uno stipendio part-time (in regola) oggi si riescono a comprare decine di chili di pasta con una singola giornata lavorativa... Erano le paghe ad essere ridicolmente basse* o i beni che costavano troppo? *se così fosse non è che nel tempo sia cambiata tanto la situazione... Providentia optimi principis Link di questo messaggio Condividi su altri siti
carledo49 638 Inviato 19 Gennaio Segnala Share Inviato 19 Gennaio 8 ore fa, Giuseppe Gugliandolo dice: Erano le paghe ad essere ridicolmente basse* o i beni che costavano troppo? Entrambi, Giuseppe. Nel dopoguerra le cose peggiorano. Link di questo messaggio Condividi su altri siti
danieles1981 380 Inviato 19 Gennaio Autore Segnala Share Inviato 19 Gennaio 10 ore fa, Giuseppe Gugliandolo dice: Erano le paghe ad essere ridicolmente basse* o i beni che costavano troppo? Concordo con @carledo49, entrambi. Hai citato il caso della pasta. E' cambiata la tecnologia di produzione, quindi 3 kg di pasta vengono prodotte di pochissimi secondi da un macchinario (che considerando consumo di utenze, personale, e investimento delle macchine costa pochi centesimi). Verosimilmente prima venivano prodotte con mezzi meccanici gestiti a mano, e magari ci volevano qualche ora. Ora entra nel paniere anche articoli di necessità che prima non erano contemplati, e questa cosa cambia ogni decennio. Molto spesso sento dire che non è normale pagare 1 litro di benzina più di un litro di cocacola. Ora mettiamo nei beni di consumo anche la connessione internet domestica (mediamente 1 euro al giorno), o l'acquisto di beni tecnologici. E considerando questa cosa tante volte mi ricordo che nel 1997, ho lavorato 1 mesi in estate per comperarmi il mio primo telefono cellulare. Nel 1994 mio padre acquistò per oltre a oltre 6 milioni di lire un computer e la stampante, acquistato a Modena per risparmiare 400mila (ce l'ho ancora un 486 dx2 che andava a 66Mhz, inconcepibile ora che abbiamo un quadcore anche nello smartwatch) Sono responsabile di ciò che dico, non di quello che capisci Link di questo messaggio Condividi su altri siti
Giuseppe Gugliandolo 381 Inviato 19 Gennaio Segnala Share Inviato 19 Gennaio 35 minuti fa, carledo49 dice: Entrambi, Giuseppe. Nel dopoguerra le cose peggiorano. Questo assolutamente, ma dopo la guerra è "giustificabile", vedere che già prima un litro di olio costasse quanto la giornata lavorativa di un operaio è quasi inquietante anche se capisco che metodi di produzione e quantità prodotte non si avvicinano nemmeno lontanamente a quelle attuali. Nel libro "Numismatica Contemporanea Sicula" l'autore descrive una doppia oncia di Ferdinando III di Sicilia, venduta a lire 40 (il fino era equivalente a lire 25 circa). Se teniamo conto che la cosa è avvenuta nel primo periodo immediatamente successivo all'unità d'Italia direi che si tratta di una cifra enorme (c'è da dire che oggi, in asta, è una moneta che difficilmente si tiene sotto i 10.000 euro) Providentia optimi principis Link di questo messaggio Condividi su altri siti
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